XXXV

Il 23 ottobre 2019 ha preso il via la 35a spedizione scientifica italiana in Antartide con l’apertura della stazione stagionale Mario Zucchelli e il successivo avvio della stagione estiva della stazione permanente Concordia, che ha visto concludersi così la propria stagione invernale 2019 (Concordia rimane sempre aperta anche durante l’inverno polare).

 

Ad aprire la base MZS è stato un gruppo di 20 persone, composto da personale logistico specializzato dell’ENEA tra cui il capo spedizione Gianluca Bianchi Fasani, oltre ad addetti alla sala operativa delle Forze Armate, piloti di elicottero, un medico e un cuoco. Il team è partito da Christchurch (Nuova Zelanda) con un volo diretto alla stazione statunitense di McMurdo e ha raggiunto la stazione italiana a bordo di un altro velivolo più piccolo (un Basler) che ha effettuato due voli atterrando sul ghiaccio di Tethys Bay, la baia sulla sua costa si situa MZS.

 

Oltre a riattivare i servizi dopo la chiusura dello scorso febbraio, questo primo gruppo ha avuto il compito di preparare la pista di 3 km sul pack marino antistante la stazione, per  l’atterraggio dei vettori aerei intercontinentali.

 

Questa spedizione ha visto per la prima volta l’impiego della nuova nave rompighiaccio italiana in grado di operare nelle aree polari, la “Laura Bassi”, acquisita nel 2019 dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (OGS), grazie un finanziamento del MIUR, e gestita congiuntamente da CNR, ENEA e OGS. Partita dall’Italia a fine ottobre 2019, la “Laura Bassi” è arrivata nel porto neozelandese di Lyttelton ai primi di dicembre 2019 dopo quasi 2 mesi di navigazione e compiendo durante questa spedizione due viaggi di A/R da Lyttelton a Baia Terra Nova e una campagna oceanografica.

 

Dopo venti anni di assenza, questa 35a campagna estiva ha visto il ritorno in Antartide dei velivoli dell’Aeronautica Militare (AM), grazie ad un accordo di collaborazione con l’ENEA.

Un aereo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, con equipaggi addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme, nel caso specifico su piste ghiacciate (atterraggio sul pack), ha supportato la spedizione con voli tra Christchurch e le basi antartiche MZS e McMurdo, assicurando il trasporto sia di passeggeri che di materiali.

La Spedizione ha visti impegnati in totale 26 militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica ed Arma dei Carabinieri, nell’ambito delle competenze specifiche della Forza Armata d’appartenenza: le eccellenze provenienti dalle varie Forze Armate collaborano con personale specializzato per tutte le attività, dalla sala operativa, alle guide alpine dell’Esercito che coordinano le attività esterne e contribuiscono al supporto specialistico durante le attività di ricerca; i palombari della Marina, insieme ad un carabiniere, realizzano la conduzione e il coordinamento di tutte le attività subacquee; i meteorologi dell’Aeronautica redigono le previsioni climatiche, le quali hanno un ruolo determinante per l’efficace pianificazione e svolgimento in sicurezza delle molteplici attività del personale scientifico e delle operazioni terrestri aeree e navali, sia per l’attuazione del programma scientifico che per il rifornimento della stazione italo-francese Concordia di Dome C durante la campagna invernale. Inoltre è proseguito l’importante contributo da parte di personale del Reparto Genio dell’Aeronautica Militare per la realizzazione di una pista di volo semi-preparata a Boulder Clay, di cui al termine della campagna a marzo 2020 risultano già stati completati oltre i due terzi. Una volta terminati i lavori, la stazione italiana sarà autonoma dal punto di vista dei trasporti aerei, anche nei mesi successivi alla rottura del pack, diventando un punto di riferimento per le basi limitrofe.

 

La positiva esperienza della campagna precedente ha indotto anche quest’anno a impiegare un Airbus-A319 della Australian Antarctic Division, che ha effettuato alcuni voli da Hobart (Tasmania, Australia) a MZS, trasportando ricercatori e tecnici italiani, e coreani della limitrofa stazione Jang Bogo.

 

A inizio novembre 2019 è stata inoltre avviata la campagna estiva a Concordia, a oltre 3mila metri sul plateau antartico, durante la quale oltre agli osservatori permanenti sono stati condotti studi e ricerche nei settori della glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina. In particolare nell’ambito del nuovo progetto internazionale “Beyond Epica”, sono iniziati i lavori di allestimento a Little Dome C, a circa 40 chilometri da Concordia, del campo che ospiterà le attività di perforazione del ghiaccio più antico del mondo, con l’obiettivo di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa.

 

A partire da novembre 2019 è iniziato anche il graduale arrivo dei nuovi 12 winterover – 5 del PNRA, 6 dell’Istituto polare francese Paul Emile Victor (IPEV) e 1 medico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – che a marzo 2020 hanno ufficialmente sostituito il team invernale precedente dando così inizio alla stagione invernale 2020 di Concordia.

Resteranno in completo isolamento fino a novembre di quest’anno, durante l’intero inverno polare quando in piena notte perenne si toccheranno temperature esterne di -80°C (percepite fino a -100°C).

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