News/Eventi

7
Gen
2022
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Antartide: isolato il focolaio di Covid-19 presso la stazione belga

Grazie alle stringenti linee guida adottate dai 37 programmi nazionali antartici per prevenire e gestire gli eventuali contagi, i casi di COVID-19 registrati presso la stazione Belga restano un evento isolato.

Lo stringente protocollo sanitario concordato lo scorso anno nell’ambito del Consiglio dei direttori dei programmi nazionali antartici (COMNAP) per garantire la sicurezza sanitaria in un ambiente estremo e con capacità sanitarie limitate come è l’Antartide, è stato applicato a tutto il personale in missione nel 2021-2022. Infatti, tutti i partecipanti, oltre ad essere stati invitati a completare il ciclo di vaccinazione COVID-19 e a vaccinarsi contro l’influenza stagionale e il pneumococco, sono stati sottoposti a rigorosi controlli sanitari sia prima della partenza, sia all’arrivo nei i gateway antartici (Argentina, Australia, Cile, Nuova Zelanda e Sud Africa), dove è stata imposta anche una rigida quarantena di 14 giorni, da trascorrere in isolamento confinati in una stanza di albergo, fino al trasferimento in Antartide.

Questo ha garantito che, nonostante l’alta contagiosità della variante Omicron, l’epidemia non si sia ancora diffusa in Antartide e le stazioni italiane siano ancora Covid free.

Purtroppo, nonostante il rigido protocollo, presso la stazione belga Princess Elisabeth a Dronning Maud Land si sono verificati casi di COVID. Gli spedizionieri belgi sono partiti dal Sud Africa dopo aver fatto il periodo di quarantena e un tampone di controllo, ma dopo sette giorni dall’arrivo in stazione sono stati registrati i primi casi. Ad oggi 16 dei 25 spedizionieri sono risultati positivi, fortunatamente nessuno con sintomi gravi.

Per evitare ulteriore diffusione del virus, tutti gli spedizionieri sono stati trattati come infetti e la stazione è stata isolata e bloccato ogni nuovo arrivo. Nonostante qualche inevitabile difficoltà le attività logistiche e di ricerca previste presso la stazione belga proseguono.

Presso le stazioni italiane, invece, tutto procede regolarmente.

Ricordiamo che il caso della stazione belga non è un evento isolato. A dicembre 2020, quando ancora non esisteva la variante Omicron, sono stati registrati 36 positivi al coronavirus (26 membri dell’esercito e 10 addetti alla manutenzione) presso la base di ricerca cilena Bernardo O’Higgins. Fortunatamente anche quello fu un caso isolato e gestito con successo.

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