Il viaggio

Ogni anno, a partire dal 1985, il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide organizza una spedizione in Antartide.

Grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dell’Università e della Ricerca e all’impegno dell’Unità Tecnica Antartide dell’ENEA, ogni anno, circa 300 persone tra tecnici e ricercatori, partono per l’Antartide e raggiungono le due stazioni permanenti italiane, la Stazione Mario Zucchelli e la Stazione Concordia, per soggiornarvi e portare avanti le attività scientifiche e tecnologiche programmate.

La Stazione Mario Zucchelli è aperta soltanto durante l’estate australe, da novembre a marzo, mentre la Stazione Concordia resta aperta tutto l’anno. Mentre la spedizione lascia l’Antartide a marzo, un piccolo gruppo di 12 persone tra tecnici e ricercatori, i “Winter Over”, rimane nella Stazione Concordia, trascorrendo l’inverno australe completamente isolato dal resto del mondo, fino all’arrivo della spedizione successiva che gli darà il cambio.

 

Il viaggio verso l’Antartide

Prima tappa del viaggio verso l’Antartide è la Nuova Zelanda o l’Australia, che sono raggiunte con un volo intercontinentale. Da qui la rotta per l’Antartide può essere via aereo o via nave.

 

In aereo

La Nuova Zelanda e l’Australia sono i continenti più vicini alla stazione Mario Zucchelli. Da Christchurch e Hobart partono i vettori aerei che trasportano personale e cargo: un C-130 dell’Aeronautica Militare Italiana, tornata dalla 35a spedizione ad operare in Antartide a supporto del PNRA, e un Airbus Australiano A319.

Il tragitto fino alla Stazione Mario Zucchelli è di 8 ore circa per il C-130 e di 4,30 per l’Airbus A319. L’atterraggio avviene sulla pista di ghiaccio marino preparata dal personale.

 

In nave

La nave è mezzo molto utilizzato per raggiungere l’Antartide ed è insostituibile per il trasporto di carichi pesanti, oltre che per svolgere ricerche oceanografiche.

La nave parte dal porto di Lyttelton, in Nuova Zelanda e raggiunge Baia Terra Nova dopo circa 10 giorni di navigazione.

Dal 1990 al 2017, il PNRA ha utilizzato la motonave Italica. Messa in disarmo nel 2017, in quanto non rispondente ai requisiti del nuovo Codice Polare sulla sicurezza in mare e la protezione dell’ambiente, dal 2019 è stata sostituita dalla nave rompighiaccio “Laura Bassi”, acquisita dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per la ricerca italiana ai Poli.

 

L’apertura della stazione Stazione Mario Zucchelli

E’ il “gruppo di apertura” che raggiunge per primo la Stazione Mario Zucchelli. Questo gruppo è composto dai tecnici che devono riattivare i servizi chiusi alla fine della campagna precedente, e che devono preparare sul pack marino la pista lunga 3 km, per consentire l’atterraggio degli aerei intercontinentali che porteranno il resto del personale e il cargo.

 

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