Perché l’Antartide

                                                                                          I 53 Paesi che ad oggi hanno aderito al Trattato Antartico

L’Antartide è stato l’ultimo continente ad essere conquistato ed esplorato dall’uomo.

Quasi completamente ricoperto di ghiaccio, l’Antartide è l’area più alta, secca e fredda della Terra, ma anche la più naturale e incontaminata. Il clima inospitale e la geografia inaccessibile e ostile lo hanno reso l’unico continente mai abitato permanentemente dall’uomo, trasformandolo in un preziosissimo archivio della nostra storia geologica e climatica, che ha attirato l’interesse della comunità scientifica internazionale.

D’altra parte, le sue dimensioni continentali, è grande quasi cinquanta volte l’Italia, la sua posizione strategica, per il controllo della navigazione marittima ed aerea nell’emisfero sud del mondo, e la ricchezza di risorse minerarie non ancora sfruttate, hanno invece attirato l’interesse di alcune potenze mondiali, tanto che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo cominciarono ad esplorare l’Antartide e a rivendicare l’influenza nei territori raggiunti.

Per evitare che l’Antartide diventasse il nuovo terreno di scontro politico, e per rispondere all’interesse della comunità scientifica internazionale di garantire la libertà di ricerca scientifica e la tutela dell’ambiente, nel 1959 fu firmato il “Trattato Antartico”, che ha bloccato le rivendicazioni nazionali e l’utilizzo delle risorse per scopi commerciali, e lo ha trasformato in un enorme laboratorio naturale da difendere e preservare a disposizione di tutta l’umanità. Per assicurare maggior tutela al continente, nel tempo, il Trattato è stato affiancato da altri accordi, tanto che oggi parliamo di un “Sistema del Trattato Antartico”.

Dai primi 12 Paesi firmatari, oggi gli Stati che hanno aderito al Trattato sono 54, tra cui l’Italia, che lo ha sottoscritto nel 1981, divenendo nel 1987 uno dei 29 Membri Consultivi, che hanno diritto di voto, potere decisionale e di controllo sull’osservanza del Trattato. Dal 1987, l’Italia è anche uno dei 44 membri del Comitato Scientifico per la Ricerca in Antartide, lo SCAR, e dal 1988 fa parte del gruppo delle 32 nazioni considerate Membri a pieno titolo.

Nel 1985, l’Italia ha istituito il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, un piano di azioni triennale, proposto dalla Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide, CSNA, e finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

Dal 1985, ogni anno, il PNRA organizza una campagna, rendendo così anche l’Italia protagonista della ricerca in Antartide, il continente privo di una sovranità nazionale e senza abitanti permanenti, trasformato in un laboratorio scientifico internazionale, da cui è possibile osservare il cosmo e studiare il pianeta e il clima, per conoscere il passato, interpretare il presente e prevedere e meglio progettare il nostro futuro.

 

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